(foto Alberto Macaluso)
(foto Alberto Macaluso)

VIAREGGIO. “Quando ho accettato questa candidatura sapevo che la sfida sarebbe stata impegnativa. La nostra è una città difficile da gestire, con tante peculiarità, tanti aspetti, tante sfaccettature. Ma quando le cose sono difficili la sfida diventa appassionante e vale la pena accettarla. Ho raccolto una città disastrata sia dal punto di vista estetico che economico e, soprattutto, dal punto di vista umano. Ho notato, in 10 mesi di campagna elettorale, come vi sia una disillusione, una rassegnazione ed un distacco dalla vita amministrativa che abbiamo anche rilevato con la scarsa affluenza nell’ultima tornata elettorale. Questa è la prima sfida che mi pongo: prendere per mano ognuno di voi per portarvi a credere che è possibile avere di nuovo fiducia nelle istituzioni, stare bene nella propria città, amarla di nuovo nonché esserne parte viva e attiva. Come ho già fatto in campagna elettorale, non voglio fare un discorso pieno di dialettica, luoghi comuni e promesse irrealizzabili. Dunque sarò concreto, diretto, forse “rude” ma sincero”.

È quanto scrive il sindaco Leonardo Betti sulla sua pagina facebook, presentando le linee programmatiche del suo mandato.

“Ereditiamo un Comune con grandissimi debiti, ne emergono di nuovi ogni giorno, ed è un vostro diritto ed una mia necessità inquadrarvi perfettamente e nel dettaglio la situazione economica attuale. Ecco perché lunedì prossimo richiederemo con una delibera di giunta la certificazione del bilancio comunale.

Un altro punto nevralgico, immediato ed a costo zero, è il nostro ingresso nell’Unione dei Comuni, procedura già avviata in questi giorni, con tutta una serie di vantaggi derivanti dalla capillare organizzazione che si potrà avere anche nella concentrazione dei servizi. Sono convinto che è giunto il momento di guardare al di là dei nostri confini grazie ad uno strumento che sarà in grado di razionalizzare la spesa pro capite dei Comuni nonché in grado di migliorare i servizi e di acquisire risorse europee da investire nel nostro territorio.

Un altro aspetto che sto già attuando e che cercherò di rendere il più effettivo possibile è la riorganizzazione della macchina comunale. L’Ente è il nucleo della città, il suo motore ma questo motore deve essere funzionante ed efficiente. Occorre quindi stimolare questa macchina, cambiarla dove non funziona senza paura, renderla trasparente, veloce, al passo con i tempi. E’ per questo che annuncio che entro il 30 settembre rivedremo completamente la “macrostruttura”: ci siamo presi questi due mesi perché le scelte che vogliamo devono essere opportunamente ponderate nell’interesse della collettività. Sul tema dell’innovazione tecnologica e della trasparenza questo Comune può e deve fare molto di più: attivare efficienti servizi online al cittadino ed alle imprese, dotarsi di modalità di comunicazioni più moderne ed efficaci, implementare efficaci sistemi online di partecipazione, rendere una “casa di vetro” effettiva questo palazzo comunale attraverso la pubblicazione – come open data  – di ogni atto che viene fatto. Passa anche attraverso questi elementi il riavvicinamento dei cittadini alla vita politica: è per questo che, tra i primi atti, abbiamo deciso di mandare online i Consigli Comunali della città.

I servizi: il proliferare di società, compartecipate o in house, tipico degli anni passati, ha creato una rete di sistema assolutamente ingestibile per controllo ed efficienza ed assolutamente inutile per il loro vero fine che è, o dovrebbe essere, il servizio al cittadino. Fa paura affrontare scelte grandi ed impegnative in quanto siamo spesso assuefatti dall’esistente e incerti sul modificare ciò che conosciamo. Ma se un servizio non rende il 100% o non conviene perché troppo oneroso ci sono solo due quesiti da porsi: quel servizio può essere reso migliore? A che costo?

Il destino vuole che entriamo a lavoro ad estate iniziata con una città degradata, sporca, trascurata ed un’altra delle nostre priorità sarà dare un degno benvenuto ai turisti cercando di rendere Viareggio decorosa per i viareggini ed i torrelaghesi ed accogliente per chi viene a trovarci. Purtroppo, allo stato, l’emergenza non ci da modo di programmare nel lungo periodo il lavoro ma il nostro impegno va nel senso di una città che non viva di emergenze o interventi tappa buchi; piuttosto occorre organizzare la nostra attività lavorativa in modo che tutto l’anno non si perda mai di vista il decoro cittadino. E sono altresì convinto che ognuno di voi, visto lo sforzo di lavoro nel ripulire questa città, parteciperà al mantenimento della pulizia, del decoro e del verde arrivando anche là dove la macchina burocratica, talvolta purtroppo non può arrivare. Anche per questo abbiamo deciso di organizzare una delle ultime domeniche di luglio una iniziativa di pulizia collettiva della città, chiamando noi amministratori, i dipendenti del Comune, i cittadini, le associazioni di volontariato, le imprese e le loro rappresentanze a dedicare a titolo gratuito un’ora del loro tempo libero alla nostra Viareggio: “NOI AMIAMO VIAREGGIO” sarà significativamente il titolo dell’iniziativa.

Occhio di riguardo poi al forte disagio sociale che dobbiamo affrontare. Purtroppo, nel retaggio mentale, si è stati solitamente portati a confondere la parola sociale con la parola assistenzialismo. Con questa interpretazione si è giunti ad una spesa insostenibile, a condizioni umane disperate ed all’impossibilità di un controllo analitico della situazione esistente. E’ per questo che fin dal primo giorno stiamo lavorando per avere un quadro dettagliato e preciso di quale sia la situazione attuale per poi eliminare abusi e sacche di illegalità così da tutelare fin da subito chi ha reali emergenze e necessità, il tutto nel rispetto della legge e dei regolamenti. Ma il punto più importante riguarda la possibilità di aiutare chi oggi ha bisogno di essere aiutato per poi portarlo a camminare di nuovo con le proprie gambe.

Il concetto di comunità è legato a quello di un ambiente sostenibile. Siamo circondati da due bellissime pinete, ci contorna il mare, il parco naturale ed il lago. Io credo che questi beni, di valore inestimabile, debbano essere dei tesori da trasmettere alle future generazioni. Ci scordiamo troppo spesso che l’ambiente è un bene prezioso e che, una volta ferito, non torna come era. Le pinete devono diventare dei Parchi cittadini, vivi, puliti ed accoglienti. Abbiamo già cominciato un’opera di restyling del look della pineta di Ponente: anche grazie alle innumerevoli associazioni cittadine ed alla buona volontà dei commercianti, faremo le consuete “Notti Bianche” perché la Pineta è anche vita e vivendola la si sottrae ai malintenzionati ed abbiamo altresì analizzato e studiato progetti a costi veramente irrisori che restituiscano ai nostri “polmoni verdi” quella vivibilità e quella fruibilità per cui sono nati. Toccherà poi a quella di Levante dove occorrerà un colloquio stretto con il Parco per far sì che San Rossore sia un luogo meraviglioso, sicuro e fruibile da tutti. Per non dimenticarsi del Lago, luogo troppe volte dimenticato e abbandonato. Esiste infatti la possibilità di renderlo fruibile, accattivante e ospitale perché oltre a Puccini e le sue opere, c’è un mondo ambientale da scoprire e vivere: penso alla zona delle cave e torbiere, ai canali nascosti tra canneti e bilance. Penso ad un patrimonio che se ha fatto innamorare Giacomo Puccini, tocca a noi oggi riscoprirlo, punire e perseguire chi ne abusa, renderlo sicuro e consegnarlo integro e sano a chi voglia fruirne.

Ma l’ambiente passa anche da una corretta gestione dei rifiuti, argomento molto complesso e delicato, che dobbiamo necessariamente affrontare sia dal punto di vista della qualità, puntando all’obiettivo dei rifiuti zero, sia dal punto di vista dei costi, gestendo al meglio i contenziosi aperti e riducendo le spropositate tariffe odierne a pro di un riequilibrio con le somme pagate dai comuni vicini. Come dobbiamo dire no, lo abbiamo già fatto e lo rifaremo, a discariche o inceneritori di ogni tipo e dimensione, riscoprendo e valorizzando, piuttosto, l’energia sostenibile e il verde.

L’ambiente è una risorsa inestimabile e non può essere utilizzato come uno scudo per impedire sviluppo e turismo. Pare infatti che ogni tanto ci dimentichiamo che Viareggio è una città a vocazione turistica. Una città che deve tornare  a saper accogliere, a sapersi rinnovare, a sapersi mettere in gioco. I punti da attuare nell’immediato sono, sicuramente, l’utilizzo dell’Osservatorio Turistico di Destinazione per promuovere un’applicazione dell’imposta di soggiorno in maniera coordinata e uniforme con le esigenze della città. Bisogna lavorare per migliorare l’arredo urbano ed il sistema di accessibilità. Penso al miglioramento del sistema ferroviario,  ad un efficiente collegamento con l’Aeroporto Pisa, alle aree pedonali, alle piste ciclabili,  al sistema di trasporto pubblico. Occorre andare ad individuare i punti critici della nostra città, utilizzando l’Osservatorio Turistico di Destinazione come strumento di rilevazione e proporre interventi di miglioramento; lavorare sulle problematiche ambientali ed in particolare sul Parco san Rossore Migliarino, sul Lago di Massaciuccoli, sulla Tenuta Borbone, sulla Qualità delle Acque marine e dei corsi d’acqua, sui Consumi energetici ed idrici, sulla raccolta rifiuti.  Occorre poi sviluppare azioni di informazione sui residenti della città e azioni di formazione e aggiornamento del personale pubblico e privato che svolge attività finalizzate al turismo  oltre che promuovere una cultura dell’accoglienza. Sviluppare per l’area omogenea del nostro territorio (Versilia) un progetto di gestione associata dei servizi turistici per andare ad incidere in modo profondo nelle dinamiche di sviluppo turistico del territorio, attraverso una gestione innovativa del rapporto con tutti gli attori locali e con gli enti provinciali e regionali di riferimento.

L’obiettivo è di garantire un’offerta più articolata e variegata, valorizzandone al tempo stesso tutele risorse del territorio: attuare questa diversificazione, a sua volta significa partire da una promozione complessiva che tenga conto delle varie esperienze che il turista può realizzare, oltre a caratterizzarne in modo unico tutti i prodotti turistici.

  1. intervenire sul turismo nautico, turismo congressuale, sul turismo scolastico, sul turismo giovanile e sul turismo sportivo per azioni di destagionalizzazione; sarà compito della DMO (Destination management organisation) individuare azioni specifiche in questi settori finalizzate allo sviluppo turistico della città in periodi di bassa e media stagione.
  2. sviluppare sul territorio viareggino/versiliese reti di Imprese fra operatori del sistema turistico–ricettivo (albergatori, commercianti, ristoratori, balneari, cantiere navale, enti locali), da far lavorare in stretta sinergia con la DMO.
  3. costruire un network territoriale delle opportunità in modo che il turista abbia più porte di accesso ed una pluralità di occasioni di fruizione dei prodotti turistici. Più che insistere sul turismo di destinazione serve puntare su un ventaglio ampio di motivazioni e relativi segmenti di mercato
  4. Potenziare l’attività di web marketing anche in sinergia con gli strumenti attivati a livello regionale, per l’implementazione di attività di blog, social media, network per i prodotti riferiti ai nostri territori.

Insomma, rilancio del territorio, del modo di vivere il turismo, sprovincializzazione ed uso delle nuove risorse disponibili quali fondi di carattere nazionale o europeo. Serve, e lo sostengo da sempre, una joint venture tra amministrazione e categorie; un dialogo costante fatto anche di reciproche rinunce per risultati ottimali ed una seria volontà di remare tutti nella direzione dell’interesse collettivo; un’economia che gira è un’economia che funziona e che dà ricchezza a tutti.

E l’economia girerà quando saremo in grado di aiutarla a riprendersi da questi anni duri e di recessione che hanno portato disagi umani di dimensioni impressionanti. La chiusura di attività appena nate o storiche, le casse integrazioni, il proliferare di lavoro nero sono scenari cui, nel nostro piccolo, dobbiamo cercare di porre rimedio.

Prima di tutto l’amministrazione dovrà essere in grado di parlare con i commercianti e con chiunque si trovi a gestire o decida di far partire una nuova attività: per questo vogliamo una burocrazia snella e sportelli in cui si possano trovare tutte le informazioni necessarie. Stessa attenzione dovrà essere dedicata a quanti intendono organizzare eventi nel nostro Comune: questa città ha bisogno, sia per i nostri cittadini che per i turisti, di imprenditori che organizzino eventi di ogni tipo, grandi e piccoli, per ogni tipo di pubblico, e che trovino una Pubblica Amministrazione che, sempre nel rispetto delle normative,  sia al loro fianco per risolvere i problemi che incontrano e riduca, ove possibile, i costi dei servizi necessari ad organizzarli. Inoltre si dovrà intervenire nell’ottica di una graduale diminuzione delle tariffe e dei tributi.

Serve anche una politica attiva sul mercato delle locazioni, ormai fuori controllo e protagonista talora di vere e proprie aberrazioni, prevedendo incentivi e sconti fiscali per quei locatori che rientrano in appositi patti che l’Amministrazione proporrà sull’impronta dei patti concordati per la locazione degli alloggi.  Per il commercio nelle aree pubbliche come la Passeggiata e Piazza Cavour, il Comune, che è l’Ente concessorio, dovrà prevedere vincoli precisi che favoriscano la gestione diretta delle attività e che impediscano la speculazione ponendo regole precise sull’affidamento della gestione a terzi.

Il rifacimento completo della Passeggiata recuperando gli errori e le lacune lasciate dalla precedente Giunta, a partire dalla soluzione del problema terrazze, sarà una delle priorità della nuova Amministrazione unitamente alla definizione del Piano delle Funzioni con il quale orientare verso la qualità e l’innovazione non omologando l’offerta commerciale e ricreativa del salotto buono della città. Una scommessa importante si giocherà sulla rivitalizzazione e la riqualificazione del centro storico di Piazza Cavour, su cui, oltre ad una regolarizzazione delle concessioni, cercheremo di reperire fondi per una riqualificazione della Piazza e delle Logge, consapevoli che la scommessa potrà essere vinta solo se saremo capaci di rilanciare attività culturali, eventi/manifestazioni e luoghi di incontro in tutta la zona. Ci piacerebbe un concorso di idee sulla sistemazione di piazza d’Azeglio e la sua ristrutturazione anche per renderla più fruibile dalla cittadinanza.

Dovrà essere posta molta attenzione anche alle periferie ed alle zone meno blasonate, puntando sulla qualità e l’eterogeneità dell’offerta commerciale salvaguardando la compatibilità tra le diverse funzioni: commerciale, produttiva, ludico ricreativa e residenziale. Una città viva e vivibile in tutte le sue funzioni presuppone qualità, innovazione e assunzione di responsabilità nell’azione di governo.

Nell’edilizia è in atto un evidente crollo del mercato immobiliare  ma occasioni di nuova e buona occupazione si potranno avere intervenendo nel settore della salvaguardia e della messa in sicurezza degli edifici pubblici, nella realizzazione delle opere pubbliche, nella manutenzione straordinaria di strade, piazze, marciapiedi, aree verdi, nella realizzazione di nuove piste ciclabili e nel recupero del patrimonio immobiliare dismesso. Il rilancio di questo settore passa anche da una effettiva trasparenza degli appalti pubblici e da un adeguato controllo da parte dell’Ente sulle attività edilizie come prevede la legge ed il protocollo stipulato tra le Organizzazioni Sindacali, quelle datoriali e la Prefettura che il nostro comune non ha ancora recepito e che dovrà essere tra i primi atti della nuova Amministrazione. Il rispetto della legalità, della sicurezza sul lavoro, di tutte le norme contrattuali e previdenziali costituiscono la necessaria premessa per un rilancio del settore, senza piegarsi alla speculazione immobiliare.

L’amministrazione si farà promotrice di nuovi strumenti di collaborazione tra aziende e/o liberi professionisti attraverso contratti di rete e coworking.Ma lo sviluppo economico non può prescindere da un tema molto importante che forse risulta essere la vera miniera d’oro tutta da vivere e riscoprire: il porto.

Fondamentale per il rilancio della nautica, ma anche del turismo nautico, sarà rendere pienamente efficiente il porto superando i problemi strutturali oggi presenti a partire da quello del suo insabbiamento. Un porto male accessibile è insicuro e non appetibile. Bisogna garantire l’accesso sicuro a tutte le imbarcazioni fino a 60-70 metri con un pescaggio costante superiore ai 5 metri, con interventi anche strutturali e non solo limitati all’escavo. Dovrà essere data una soluzione definitiva della vicenda Ferragamo che consenta un riassetto della Viareggio Porto coinvolgendo i cantieri, i diportisti ed altri privati, cercando di mantenere la maggioranza delle azioni ed il fondamentale ruolo di governo e di regolazione degli interessi, saldamente nelle mani dell’Ente Pubblico. Dovrà essere costruito in modo partecipato un nuovo piano industriale della società, essendo il vecchio su cui è stata posta in essere la vendita, ormai superato nei fatti. Dovrà essere rivisto il progetto del nuovo Porto Turistico, con servizi innovativi e dovranno anche essere riviste ed ottimizzate le funzioni delle darsene storiche e la suddivisione degli spazi e delle funzioni nella nuova darsena. Sul terreno dei servizi e del rilancio delle attività promozionali dovrà essere ripensato il ruolo di Viareggio nell’ambito delle fiere nautiche. Viareggio è la capitale mondiale della nautica e l’Amministrazione si impegnerà affinché questo ruolo venga consolidato ulteriormente.

Altro importante settore produttivo legato al mare è la pesca, alla quale non può essere data come unica risposta la costruzione del nuovo mercato ittico: i pescatori dovranno piuttosto essere coinvolti nella gestione dello stesso allungando la filiera anche alla degustazione del pescato locale e dovranno essere messe in campo serie e complete politiche di promozione e marketing del pescato locale, nei confronti del quale potranno essere anche pensate forme di incentivazione alla vendita nei nostri esercizi commerciali.

Tutta l’agricoltura nel nostro territorio deve essere ripensata in chiave ambientalista puntando sulle produzioni biologiche, sull’organizzazione della filiera corta, con un occhio di riguardo all’agricoltura sociale che, in una fase di grave crisi come quella attuale, deve contribuire a trovare risposte in termini occupazionali, anche per le categorie più svantaggiate. La vicinanza e talvolta la convivenza con il Parco Naturale può rappresentare un veicolo di promozione ed un marchio di qualità per le nostre produzioni da giocare anche in chiave turistica ed in particolare nel settore enogastronomico.

Quando si parla di territorio non si può prescindere dalla sua gestione, per cui, tenendo per me la delega all’urbanistica intendo redigere, condividere e approvare il regolamento urbanistico di questa amministrazione che abbia una sua essenza identificabile nella visione di città che sto cercando di illustrare: è essenziale un iter trasparente e partecipato, su cui non gravi neppure il sospetto che interessi economici di pochi possano sopraffare ed annullare i vantaggi della collettività.

Siamo convinti che, fin da subito, ci sia da lavorare su due piani: il piano strategico e il piano del traffico. Il piano strategico ha un contenuto ampio e coinvolge, nella sua redazione, tutte le categorie della città. Ad esse vogliamo spiegare la nostra visione della città ed ascoltare, in un confronto, i loro suggerimenti e le loro richieste, per raggiungere quella visione. Il piano del traffico: a nostro parere per troppo tempo non si è analizzata la città con una visione sociale d’insieme. In prima istanza dobbiamo consentire a tutti di spostarsi facilmente, senza inquinare o intasare la città. Va necessariamente studiato un piano che metta mano a tutte queste esigenze, senza privilegiare alcun tipo di interesse privato.

Per quanto riguarda lo sport, sono anni che Viareggio non investe risorse in questo settore, perdendo gradualmente importanza come città sugli eventi sportivi nazionali ed internazionali. Dovremo revisionare, in un clima di piena collaborazione, le convenzioni con le società sportive private che hanno in gestione gli impianti, prendendo in considerazione nuove e più funzionali formule di affidamento degli stessi. Dovranno essere sostenuti in maniera forte gli sport del mare con la collaborazione del Liceo dello Sport. Dovremo realizzare progetti sportivi che coinvolgano le nostre pinete, straordinarie palestre naturali, coinvolgendo quelle associazioni e società sportive, oltre il Centro Visite di Villa Borbone, che già da tempo organizzano eventi e passeggiate all’interno di questi polmoni verdi, contribuendo anche al ripristino della legalità.

Investimenti strutturali, ormai irrinunciabili, dovranno essere eseguiti sulle palestre delle scuole pubbliche, ormai fatiscenti,  sullo Stadio dei Pini, sul Palazzetto dello Sport , sulla piscina comunale e sugli altri impianti sportivi della città, con progetti che abbiano come partners le associazioni sportive, la Regione Toscana, la Comunità Europea con i bandi che regolarmente vengono emessi per questo scopo.

La cultura è risorsa economica, è turismo di alta qualità, è ricerca ed innovazione che generano ricchezza. Questa amministrazione vuole dedicare alle politiche culturali energie e risorse, perché la cultura può diventare il volano della rinascita economica della nostra città. Metteremo in sinergia tutti gli eventi culturali che sono molti e di alta qualità, ripensando alle loro strutture di gestione per renderle più snelle e fruttuose, cercando di arrivare ad un’unica realtà altamente qualificata. Ciò vuol dire creare all’interno del Carnevale, Festival Pucciniano,  Premio Viareggio Rèpaci, EuropaCinema, Festival Gaber eventi che li colleghino tra loro, che facciano sì che ogni manifestazione si contamini con l’altra, in maniera da creare un continuum culturale che duri tutto l’anno perché Viareggio torni veramente al centro del panorama culturale italiano e non solo. Cittadella del Carnevale e Teatro Puccini dovranno diventare il polo produttivo e didattico di questo percorso, con una collaborazione fattiva tra Università, Accademie, ecc. I  palazzi  del Sistema Museale dovranno essere regolarizzati e dovranno, inoltre essere ripensati in maniera complessiva anche con l’istituzione di un biglietto unico, con possibilità di prenotazione online e con personale attinto dalle professionalità più adatte a valorizzarne il patrimonio culturale.

Ma cultura sono anche i diritti, battaglia di cui questa città vuole tornare ad essere capofila. Porteremo avanti le battaglia per i pieni diritti di tutti, delle donne, dei bambini, degli anziani, delle minoranze etniche, religiose e linguistiche. Su questi temi non occorre mai fare ragionamenti di opportunità politica, perché sono questioni fondanti di una città, su cui non è possibile transigere. E’ anche per questo che giorni fa ho annunciato che intendo far aderire Viareggio a READY, la Rete degli Enti Locali contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, cui ha aderito anche la Regione Toscana.

Voglio infine parlare delle Politiche Educative,  per noi importantissimo punto del Programma, falcidiate in questi anni da tagli continui che ne hanno minato la struttura sia didattica che di funzionamento. È vero che dal Comune dipendono direttamente soli alcuni ambiti del mondo dell’educazione ma l’impegno mio e di questa amministrazione sarà di offrire una chiara, visibile, costruttiva ed efficace proposta progettuale di educazione non formale, che metta in relazione tutte le scuole in una rete di scambio produttivo.

Intendo attivare una Consulta della scuola e dei servizi in cui si possano scambiare buone pratiche e dove si possano redigere schede di passaggio, di valutazione, con linguaggio comune per migliorare lo scambio di informazioni tra le scuole ma soprattutto per una valutazione condivisa degli alunni e degli studenti. Il tavolo dovrà essere presieduto dall’assessore alle politiche educative e ne dovranno fare parte tutti gli attori del processo educativo, compresi genitori e associazioni del territorio. Da qui potranno partire progetti specifici che coinvolgano territorio e scuole perché queste diventino veri e propri centri culturali e sociali di quartiere.

Grande attenzione dedicheremo sia agli alunni stranieri che ai ragazzi in situazione di disagio scolastico e ai disabili, con l’istituzione, in ogni istituto comprensivo e superiore del Gruppo per l’Inclusione Scolastica (EX Gruppo H) importantissimo strumento per il loro successo formativo.

Per quanto riguarda il servizio alla prima infanzia dovrà essere ripensato il sistema tariffario dei nidi e delle mense scolastiche in relazione al reddito delle famiglie, ma soprattutto, in questo grave momento di crisi, nessuna di queste voci dovrà subire aumenti.

Per concludere, le linee programmatiche che vi ho esposto sono ciò che penso possa far ri-partire la nostra città. Il decoro, la pulizia, la bellezza, la manutenzione, la sicurezza assieme alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, sportivo, enogastronomico, architettonico, ambientale, all’attenzione per ogni nostro singolo cittadino, sia che parli in vernacolo o con cadenze  sonore diverse, non sono solo priorità politiche, ma un preciso dovere morale.

Se riusciremo in tutto questo quella che ne nascerà sarà una Viareggio in cui sarà meraviglioso vivere e produrre”.

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leonardo betti linee programmatiche mandato politica sindaco viareggio

ultimo aggiornamento: 12-07-2013


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